Il pavimento pelvico, questo sconosciuto

2023-04-25 19:44

Graziella Atzori

Lifestyle,

Il pavimento pelvico, questo sconosciuto

Recentemente definito da alcuni come “Il muscolo della felicità” e come “Il muscolo più sconosciuto”, il pavimento pelvico rappresenta uno dei principali [...]

Recentemente definito da alcuni come “Il muscolo della felicità” e come “Il muscolo più sconosciuto”, il pavimento pelvico rappresenta uno dei principali pilastri per la salute e il benessere di ogni donna e di ogni uomo.

 

Solo da pochi anni si è posta la giusta attenzione verso il pavimento pelvico: un distretto che svolge un ruolo fondamentale in molte funzioni del corpo, dalla minzione all’attività sessuale, e che ha il compito di sorreggere numerosi organi, soprattutto nell’organismo femminile. 

 

Per un lungo periodo le disfunzioni del pavimento pelvico sono state un problema non dichiarato. Complici il pudore, il timore di dover ricorrere a interventi drastici e il disorientamento nell’individuare lo specialista di riferimento, molte donne hanno trascurato il problema, convivendo con disturbi che ne hanno alterato la qualità della vita.

 

Che cos’è il pavimento pelvico?

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Il pavimento pelvico è un insieme di muscoli e legamenti che chiudono la parte inferiore della cavità addominale. La sua funzione è quella di mantenere gli organi pelvici (vescica, uretra, utero, vagina e retto) nella posizione corretta. La parte più esterna è chiamata perineo ed è sostanzialmente la parte che poggia sul sellino della bicicletta, per intenderci. 

 

Problemi e disfunzioni

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Quando la muscolatura non è allenata, può perdere forza ed elasticità: la gravidanza, il parto, gli aumenti cronici della pressione addominale, dovuti ad esempio a lavori o a sport pesanti, a stitichezza o tosse cronica, la predisposizione familiare o semplicemente l'invecchiamento ed il sopraggiungere della menopausa, possono compromettere la sua integrità, con ripercussioni sul suo funzionamento.

 

Da parte mia ecco a voi 5 semplici consigli, che forse molti non conoscono, che vi possono aiutare a prevenire disturbi e fastidi nella quotidianità, quando andate al bagno. 

 

Come proteggere il tuo pavimento pelvico

Alcuni semplici consigli che vi possono aiutare a proteggere il vostro pavimento pelvico quando andate in bagno. Cose semplici che sono utili a tutti, grandi e piccini.

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1) Appoggiati bene al Wc, non stare con il bacino sospeso

Capisco che quando ci troviamo in un bagno che non è il nostro questo sia decisamente difficile. Trovare dei bagni pubblici puliti è sicuramente una rarità. Quando stiamo sospesi sopra il WC i muscoli delle gambe e del pavimento pelvico sono contratti e tesi e questo rende difficile l’evacuazione completa. Se vi trovate spesso in queste situazioni la sensazione sarà quella di sentirvi non completamente svuotati, cosa che se ripetuta troppo stimola in maniera errata la vescica portando nel tempo a infiammazioni, cistiti e incontinenza. 

 

Vi consiglio di portare con voi delle salviette disinfettanti e pulire le superfici prima di appoggiarvi, in questo modo potrete sedervi bene e completamente rilassati liberare l’intestino senza tensioni.

 

2) Non spingere per urinare e defecare

Questo tipo di situazioni sono spesso associate a periodi di stress, quando magari abbiamo poco tempo anche per andare al bagno a causa di impegni lavorativi o familiari che ci costringono a fare tutto velocemente senza darci tregua. Cerchiamo di urinare naturalmente senza spingere, per quanto riguarda le feci si rischiano le emorroidi e ragadi anali. Se poi soffriamo di prolasso degli organi interni, magari non ancora ben diagnosticato, peggioriamo la situazione.

 

3) Non soffiarsi il naso mentre si sta seduti sul WC 

A tutti può capitare di essere raffreddati o magari di essere in piena crisi allergica per varie ragioni e avere il naso che gocciola. Se ci si soffia il naso mentre si sta seduti a evacuare si crea un’ulteriore pressione contro gli organi pelvici che crea ulteriore stress in quelle zone. Anche tossire, starnutire forte seduti sul WC fa veramente male. Per tutelare i nostri organi pelvici sarebbe meglio soffiarsi il naso e tossire attivando il pavimento pelvico.

 

4) Non curvare la schiena seduti sul WC

Questo significa non mettersi a leggere il giornale, usare il cellulare o altre azioni del genere stando seduti in bagno per fare i nostri bisogni. Questa postura contribuisce a creare pressione intraddominale dannosa per i vostri organi interni. Meglio tenere la colonna eretta e magari mettere un supporto sotto i piedi per tenere le gambe più in alto, appoggiare i gomiti sulle cosce e tenere la schiena sempre dritta, rilassare la muscolatura e lasciare andare. Valutare l’acquisto di uno sgabello fisiologico per WC aiuterebbe tantissimo. Questi oggetti si possono tranquillamente trovare sul mercato in tante forme e materiali diversi.

 

5) Non trattenere le funzioni oppure andare troppo spesso al bagno

Mamme di bambini molto piccoli, insegnanti, commesse e infermiere tendono a trattenere per lungo tempo le loro necessità fisiologiche e questo fa veramente male perché la vescica si dilata e il pavimento pelvico è in continua tensione. Andare troppo spesso alla toilette invece ipersensibilizza la vostra vescica perché si va quando ancora essa non è completamente piena così da far perdere il controllo reale del meccanismo al nostro sistema nervoso involontario. Urinate lentamente, magari contando dagli 8 ai 10 secondi.

 

In caso di incontinenza, prolasso, stitichezza e altre malattie legate al pavimento pelvico seguite i consigli del vostro medico, i miei sono solo dei semplici consigli che possono aiutare a prevenire questo tipo di patologie.

 

Per ulteriori informazioni oggi finalmente esiste una professione medica specialista nella cura del pavimento pelvico, dalla diagnosi al trattamento: si tratta del medico chirurgo specializzato in Coloproctologia e Pavimento Pelvico, una figura in grado di accompagnare la paziente lungo tutto il percorso di cura, coordinare i vari professionisti coinvolti e trattare il problema fornendo soluzioni chirurgiche o riabilitative.

 

Graziella Atzori


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